Oggi come oggi, il mercato del lavoro è estremamente complesso. Tra i cambiamenti causati dalla crisi dell’emergenza sanitaria e nuove professioni che si affacciano sempre più prepotentemente, chi cerca una professione partendo da zero, ma anche chi si deve ricollocare, si trova davanti a una sfida enorme.
Quali sono, oggi come oggi, le tendenze da tenere sotto controllo? Una delle principali è senza dubbio l’ingresso in soffitta – realtà ormai da tempo – del curriculum europeo. Se si ha intenzione di colpire nel segno, è bene essere creativi e andare oltre al mero nozionismo. Perseguire quest’obiettivo significa focalizzarsi su una tendenza sempre più diffusa: la videocandidatura.
I contenuti video sono da tempo, sui social e non solo, delle soluzioni utili per aumentare l’engagement. Immediati e personalizzabili, rappresentano una strada preziosa per mettere in primo piano le proprie competenze professionali. Come gestire la realizzazione di una videocandidatura efficace? Scopriamolo nelle prossime righe!
Vai oltre ai titoli di studio
Immagina di avere un lasso di tempo brevissimo – massimo due minuti – per raccontarti. Cosa diresti? Su quali argomenti ti focalizzeresti? Sicuramente non sui titoli di studio. Parla delle tue passioni e fallo con il maggior entusiasmo possibile.
Allestisci un ottimo setting
Anche il setting è fondamentale. Fai in modo che sia il più possibile in grado di raccontare chi sei. Qualche esempio? Gira il video davanti alla libreria con i tuoi volumi preferiti in bella vista se, per esempio, cerchi un lavoro nell’ambito della comunicazione.
Essenziale è anche curare le luci. La ring light, prodotto tra i più acquistati in questo periodo – per rendersene conto, basta guardare i negozi di tecnologia e il suo essere quasi sempre presente in vetrina – è la base. Fondamentale, infatti, è che la luce generale sia gradevole. Questo implica, se possibile, la scelta di girare il video in uno spazio caratterizzato da tende di colore chiaro e da finestre ampie.
Video… e non solo
La videocandidatura è l’ultima frontiera della ricerca del lavoro (chiaramente prima di inviarla è opportuno farla esaminare ad almeno due o tre persone fidate). Si tratta di una strada efficace, ma non dell’unica da considerare. Bisogna, come in tutti i casi, ragionare in ottica strategica. Ciò implica, in concreto, il fatto di concentrarsi anche su LinkedIn. Social i cui numeri sono stati interessati da un vero e proprio boom con l’emergenza sanitaria e la necessità, per molte persone, di ritrovare una posizione lavorativa, offre tanti strumenti preziosi per chi vuole promuoversi professionalmente.
Tra i principali rientra senza dubbio la piattaforma Pulse. Grazie ad essa, chi non ha un sito personale – non per tutte le professioni è necessario – ha la possibilità di metttere in primo piano le proprie competenze attraverso articoli che, rispetto a quelli pubblicati su altri social, hanno un engagement organico a dir poco esplosivo.
Sempre su LinkedIN, ci si può promuovere sui gruppi. Spazi che possono essere anche molto verticali, richiedono, nel momento in cui si è iscritti, una grande cura. Fondamentale se si vogliono ottenere risultati è rispondere ai commenti o, ancora meglio, far partire delle discussioni di propria iniziativa.
Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare delle tendenze del momento per chi cerca lavoro! Tra quelle da prendere in considerazione rientra l’importanza di raccontarsi senza avere paura di mettere in primo piano i propri successi. Come mai questo approccio non viene considerato eccessivamente autoreferenziale? Perché, al giorno d’oggi, il lavoro non viene più visto come un mero mezzo di profitto, ma come una passione che caratterizza in maniera profonda la vita di una persona. Raccontare un percorso del genere con entusiasmo e veemenza è a dir poco fantastico!