Dieta del gruppo sanguigno: come funziona, benefici

La dieta del gruppo sanguigno (emodieta) è semplice da seguire: in buona sostanza, si parla di un regime alimentare strutturato totalmente sulla base del gruppo sanguigno. Esistono dunque vari piani da seguire, per lo 0, A, B, AB. Ha dei benefici? Ciascuno di noi dovrebbe adeguare la propria alimentazione in questo modo? Tutto quello che c’è da sapere a riguardo e gli studi scientifici.

Cos’è la dieta del gruppo sanguigno

L’emodieta è un regime alimentare proposto negli ultimi decenni da Peter D’Adamo, esattamente nel 1957: la sua idea fu ripresa in seguito e sviluppata ampiamente dal figlio James D’Adamo. Di recente, è diventata uno dei piani di dieta più seguiti grazie al dottor Piero Mozzi, medico di Piacenza.

Il principio fondamentale per comprendere il suo funzionamento è il seguente: il sangue è correlato strettamente al sistema immunitario. Di conseguenza, adottare uno stile di vita sano, che varia in base al gruppo sanguigno, porterebbe ad alcuni benefici secondo D’Adamo: in seguito, però, le sue convinzioni sono state smentite. Naturalmente vanno considerati tanti fattori durante la dieta, ed è il motivo per cui non è consigliata mai dai nutrizionisti e dietologi.

Come funziona la dieta del gruppo sanguigno

Sebbene ogni gruppo sanguigno dovrebbe seguire un proprio regime alimentare, ci sono dei punti in comune, che danno dei suggerimenti su come migliorare l’approccio all’alimentazione. Per esempio, al mattino si consiglia di bere un bicchiere di acqua tiepida, di evitare i carboidrati a cena e preferire la frutta e la verdura di stagione e a km 0.

Chi ha il gruppo sanguigno 0, dovrebbe valutare di prediligere le proteine animali, oltre che controllare i valori di iodio: questo gruppo sanguigno è, tra l’altro, uno dei più antichi al mondo. Coloro che invece appartengono al gruppo A, dovrebbero integrare maggiormente alimenti di origine vegetale, mentre la carne rossa sarebbe da diminuire.

Per il gruppo sanguigno B, si prevede un regime alimentare ricco di cibi vegetali e di origine animale. Probabilmente, tra tutti i piani proposti, questo è quello più bilanciato e variegato nella scelta degli alimenti. E per il gruppo AB? Sembra che in questo caso si potrebbe addirittura arrivare a mischiare il regime dei gruppi A e B, sebbene, secondo il principio della dieta, si avrebbe difficoltà a digerire la carne rossa.

I benefici della dieta del gruppo sanguigno

Tale regime alimentare, è bene sottolinearlo, è stato al centro di numerose polemiche. Non a caso, infatti, è stata bocciato anche dall’American Journal of Clinical Nutrition. Mancano le prove a sostegno di quanto affermato da Peter D’Adamo e da suo figlio James: attualmente, non ce ne sono davvero di schiaccianti che possano esserci dei benefici per la salute se si segue la dieta dei gruppi sanguigni.

La smentita

Stroncato da varie pubblicazioni scientifiche, anche la Fondazione Veronesi si è esposta a riguardo, soprattutto per prevenire che molte persone, avendo a disposizione il regime alimentare a portata di clic su internet, possano decidere in autonomia di seguirla, senza essere supportati da un nutrizionista.

Sapere quale sia il proprio gruppo sanguigno è importante, ma non per un motivo di alimentazione. L’ultima ricerca su tale regime alimentare è stata condotta da Plos One, che si è detta contraria alla sua adozione.

Un falso, insomma: per rimettersi in forma, è sempre importante contattare un nutrizionista specializzato, un dietologo e fare sport e attività fisica. Mai sottovalutare un’alimentazione ampia e ricca di alimenti. Le carenze delle vitamine e dei minerali potrebbero generare problemi di salute, anche gravi. Bisogna prestare attenzione a che cosa si porta a tavola.

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