Come aprire un’agenzia di viaggi? Sono tantissime le persone che si pongono questo interrogativo. La cosa non deve destare sorpresa. Dopotutto, parliamo di un settore a dir poco attraente, che permette di aiutare altre persone a scoprire alcuni dei luoghi più belli del mondo.
Nel momento in cui si decide di entrare come imprenditori in questo mondo, è necessario valutare con attenzione come muoversi. Se ti stai facendo domande in merito, nelle prossime righe puoi trovare alcuni consigli utili al proposito.
Gli adempimenti burocratici
Gli adempimenti burocratici sono la base da cui partire quando si ha a che fare con l’apertura di un’agenzia di viaggi. Cosa prevedono di preciso?
- Apertura della Partita IVA
- Invio della Comunicazione di Inizio Attività
- Iscrizione dell’attività alla locale Camera di Commercio
Se si ha intenzione di scegliere in maniera consapevole la strada giusta per il proprio business, bisogna andare oltre. Farlo significa, in concreto, scegliere tra il franchising e l’avvio ex novo di un’attività. Scopriamo assieme, nelle prossime righe, i dettagli di ciascuna opzione.
Aprire un’agenzia di viaggi in franchising: quanto investire, pro e contro
L’apertura di un’agenzia di viaggi in franchising prevede diversi vantaggi. Innanzitutto, si dà il via a un’attività con alle spalle un brand consolidato. Oggi come oggi, si tratta di un aspetto molto positivo. Dati alla mano, questo periodo di ripresa del turismo dopo la fase clou dell’emergenza sanitaria vede gli utenti rivolgersi meno alle OTA (online travel agency) per interagire di più con i proprietari delle strutture o con agenti di viaggio capaci di offrire un’esperienza customizzata (non dimentichiamo che, tra distanziamento sociale e ricerca di sostenibilità, sono tantissime le “nuove” esigenze).
Nel momento in cui si decide di aprire un’agenzia di viaggi in franchising, bisogna mettersi nell’ottica di un investimento di minimo 20.000 euro. La maggior parte degli strumenti necessari all’avvio del business vengono infatti forniti dal franchisor.
Per quanto riguarda i contro, il principale risiede nel fatto di avere poca libertà. Dal momento che si ha alle spalle un brand, è infatti necessario seguire specifiche linee guida. Inoltre, bisogna garantire al franchisor il raggiungimento e il mantenimento di uno standard di risultati molto alto.
Attività autonoma
Nel caso dell’attività autonoma, archiviati gli adempimenti burocratici, è necessario mettersi all’opera gestendo molti più aspetti rispetto al franchising. L’investimento, di riflesso, è decisamente più alto. Dall’altro lato, però, si ha più libertà. Questo implica la possibilità di orientare il business come si preferisce e, per esempio, fare scelte vincenti come quella di rivolgersi a nicchie specifiche.
Oggi come oggi, l’iper specializzazione in mercati complessi come quello del travel paga tantissimo. Per rendersene conto, basta chiamare in causa le richieste crescenti relative alle vacanze per famiglie. Accanto a questa tendenza, è il caso di chiamare in causa anche le vacanze childfree. Rivolgersi a una nicchia piuttosto che a un’altra può rappresentare la scelta di svolta per il proprio business nel campo dei viaggi.
Se si ha intenzione di avere successo, è cruciale curare anche la presenza sul web. Il primo passo è l’apertura di un profilo Instagram. Molto utile è anche il blog, essenziale per intercettare traffico qualificato e per trasmettere autorevolezza. Rimanendo sempre nel campo dell’online, è doveroso soffermarsi sul valore di un buon gestionale.
Conviene aprire un’agenzia di viaggi oggi?
Conviene aprire un’agenzia di viaggi oggi, alle soglie del 2022 e dopo le fasi si spera più complesse dell’emergenza Covid? Se si pianificano bene i passi e si rimane consapevoli del fatto che il viaggio e la socialità sono bisogni fondamentali per l’essere umano, sì. Molto utile per evitare passi falsi può esere l’iscrizione a un corso di web marketing (scelta congeniale soprattutto nei casi in cui si opta per l’apertura di un’attività autonoma).