Cloud: i numeri straordinari del 2021 in Italia

Il periodo che stiamo vivendo si contraddistingue per importanti cambiamenti riguardanti la tecnologia. Tra i segnali in merito rientra, oltre a novità come l’apertura del primo negozio fisico di Google a New York, l’aumento della spesa delle aziende nella tecnologia cloud. Dati alla mano, nell’anno in corso gli investimenti in merito sono arrivati a circa 3,84 miliardi, aumentando del 16% rispetto al 2020.

Entrando nel vivo delle varie situazioni, è il caso di ricordare che l’adozione della tecnologia cloud riguarda soprattutto i grandi gruppi aziendali. Nel 44% circa dei casi, le app aziendali sono presenti sia sul cloud pubblico, sia su quello privato.

I numeri in crescita e i problemi interni alle aziende

Questi numeri in crescita hanno un roverscio della medaglia degno di nota. Come si può leggere sulle pagine dell’agenzia stampa ANSA, il 34% delle aziende afferma di non aver pensato di associare l’aumento degli investimenti nel cloud con aspetti basilari come la formazione del personale. I dati in merito sono ricavati dall’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano.

Lo scenario a cui attualmente le aziende si stanno approcciando è chiaramente frutto dell’emergenza sanitaria e della conseguente necessità di portare avanti i business facendo riferimento al digitale. Nello scenario attuale, le aziende si stanno impegnando per dare corpo a strategie a lungo termine.

Per perseguire quest’obiettivo si fa riferimento ad aspetti come l’interconnessione tra diverse applicazioni, per non parlare di quella tra cloud pubblici e cloud privati.

Come è distribuita la spesa?

Come è distribuita la spesa delle aziende nel campo del cloud? Tra le voci principali rientra il Public & Hybrid Cloud, ossia il già citato insieme dei servizi forniti da provider esterni. In questo scenario, ha un ruolo fondamentale la sempre già citata interconnessione tra architetture cloud pubbliche e private.

Si potrebbe andare avanti ancora tanto a parlare del modo in cui le aziende si stanno rapportando alla gestione del cloud. A tal proposito, va ricordato che, in media, le realtà aziendali utilizzano, per l’erogazione dei propri servizi, una media di 5 cloud provider. La volontà di implementazione da questo punto di vista trova un muro non indifferente nella poca disponibilità del mercato che, oggi come oggi, non ha ancora un’offerta adeguata di soluzioni standard.

Focus sul cloud native

Un dettaglio evidente quando si parla dell’interesse delle aziende per il cloud e dell’aumento degli investimenti in merito riguarda il focus sul cloud native. i suoi vantaggi sono diversi. Innanzitutto, va ricordata la scalabilità delle applicazioni. In secondo luogo, non si può non citare la scalabilità delle app stesse.

Dall’emergenza alla strategia consolidata

Dall’emergenza alla strategia consolidata: l’accelereazione digitale che ha avuto luogo a seguito dello scoppio della pandemia è un treno che le aziende non possono non prendere. Questo implica, in concreto, prima di tutto un focus sui già citati progetti di pianificazione. Le realtà che hanno intenzione di emergere non possono non considerare anche l’innovazione dal punto di vista funzionale e architetturale.

Ora come ora, non resta che stare a guardare i cambiamenti ancora più macroscopici che si faranno strada nei prossimi anni. Tra questi, rientra il valore di mercato del cloud pubblico che, entro il 2025, potrebbe raggiungere un valore pari a 400 miliardi di dollari. Per quanto riguarda gli attuali dati in Italia, è necessario ricordare che il public cloud nell’ultimo anno, è cresciuto del 28,2%, raggiungendo un valore pari a 1,45 miliardi di euro.

Ora il mercato è a un bivio: da una parte le aziende hanno la possibilità di sfruttare la tecnologia a cui abbiamo dedicato queste righe. Dall’altro, devono dare una svolta definitiva all’elaborazione dei modelli business in chiave digitale, aspetto su cui, in ancora molti casi, è necessaria una vera e propria svolta.

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